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22/03/2021 - DECRETO SOSTEGNI: IL GOVERNO DEI MIGLIORI IN CONTINUITÀ CON I PRECEDENTI.

PER I LAVORATORI AGRICOLI NESSUNA INDENNITA'

Approvato il nuovo Decreto dedicato ai Sostegni economici del valore di 32 mld di  euro, ma anche questa volta di indennità per i lavoratori agricoli neanche l’ombra.

Il Decreto Sostegni approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta di venerdì 19 marzo 2021, prevede uno scostamento di bilancio per 32 mld di euro, di cui 11 per imprese e professionisti, 5 per il piano vaccini, 8 per il lavoro e per la lotta alla povertà.

Un decreto in risposta alle povertà”, “il massimo che si è potuto fare” ha affermato Draghi.

La povertà. Appunto. Peccato che anche in questa manovra, in linea con i Dpcm approvati dal predecessore Presidente Conte, i braccianti agricoli non saranno destinatari del un nuovo bonus da 2400 euro.

Purtroppo nell’articolo 10 del Decreto Sostegni dedicato all’indennità per i lavoratori stagionali, del turismo e dello sport non si fa menzione della categoria dei lavoratori agricoli. L’articolo prevede il riconoscimento di un’indennità onnicomprensiva da 2400 euro destinata a coloro che hanno già ricevuto l’indennità Covid, cosiddetta bonus 1000 euro, nel passato anno.

Un’ esclusione di fatto, nonostante lo stesso settore agricolo abbia registrato nel 2020 un calo del 3% del Pil (fonte: CREA) con conseguente perdita di giornate lavorative, situazione che può mettere a repentaglio la possibilità per questi lavoratori di poter accedere alla disoccupazione agricola, di prossima scadenza.

Forse per il Governo dei Migliori i braccianti agricoli sono lavoratori di serie B, e soprattutto esenti da problematiche economiche?

“E’ mancata ancora una volta la volontà di definire un meccanismo che preveda la riconferma delle giornate lavorative dell’anno precedente, sia sul piano assistenziale che su quello previdenziale, ma anche quella di prevedere, e quindi riconoscere la necessità di un bonus atto a sostenere economicamente questi lavoratori per le giornate perdute involontariamente nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria“, come afferma il Segretario Generale FNA-Confsal Cosimo Nesci.

“Questa è una grave ingiustizia,” - continua il Segretario Nesci - “in ragione delle ingenti risorse economiche che il Governo Draghi ha destinato alla cassa integrazione, alle nuove indennità a favore dei lavoratori stagionali non agricoli, alle risorse destinate al rinnovo del reddito di emergenza e del reddito di cittadinanza, alla sanità, al piano vaccini, e senza dimenticare i 2 mld previsti per la cancellazione delle cartelle esattoriali. Tutte misure necessarie e giuste, ma ci sono anche i lavoratori agricoli da sempre in prima linea per non far mancare il cibo al Paese, soprattutto durante la pandemia, anche loro parte di quell’esercito di nuovi poveri che la crisi sta ampliando, coloro che all’improvviso la pandemia ha tolto la dignità di essere in grado di provvedere ai beni primari per le proprie famiglie. E’ questa la pesante eredità che questa pandemia ci sta lasciando, e le prospettive future restano poco rassicuranti”.

Auspichiamo che il Parlamento in fase di conversione in legge del decreto possa valutare la possibilità di allargare la platea dei beneficiari di tale bonus inserendo tra questi anche gli operai agricoli.

Il Segretario Generale Nazionale

Cosimo Nesci

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