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28/05/2021 - PER I GIOVANI IL FUTURO SOSTENIBILE E’ IN AGRICOLTURA La Fondazione Enpaia e Censis hanno presentato il terzo Osservatorio del mondo agricolo, dal titolo “La riscoperta dell’agricoltura nella youth economy”. Lo studio focalizza sul rapporto dei giovani con la terra, con la produzione e il consumo del cibo, con l'impresa e il lavoro in agricoltura. Nell’Italia post-Covid 9 giovani su 10 ritengono che sostenibilità ambientale e lotta al riscaldamento globale siano le priorità nell’agenda italiana del futuro prossimo e l’agricoltura è il settore che prima e meglio degli altri ha interpretato queste urgenze. Per il 60% del campione, infatti, gli agricoltori hanno lavorato per rendere la filiera del cibo sostenibile. Le nuove generazioni, insomma, riscoprono il valore della terra e dei suoi frutti e ci sembra è un caso se tra le imprese di settore nate nell’ultimo decennio l’11% sia guidata da giovane aperto alle innovazioni tecnologiche e la digitalizzazione dei sistemi di produzione. Il 60% dei giovani è convinto che il percorso post pandemia sarà lungo e difficile, ma nonostante queste condizioni ostiche, i giovani mostrano una grande tenacia nel voler restare in Italia con la convinzione di voler raggiungere i propri obiettivi e che per questo siano necessari gli sforzi di tutti. Aiutare le imprese agricole a investire in sostenibilità ambientale è scelta condivisa dal 92% dei giovani italiani, coerenti con nuovi stili di vita più digital e aperti a un’economia di tipo circolare. La ricerca rileva inoltre che agricoltura sostenibile per i giovani significa anche concrete opportunità lavorative, con l'88,7% convinto che sia possibile creare occupazione di qualità, con valori che arrivano all'89,5% tra i giovanissimi della GenZ (15-24enni), nonostante il lavoro sia una grande incertezza con un grado superiore anche rispetto a quella legata ai rischi sulla salute. Per i giovani, la sostenibilità resta il criterio regolatore per eccellenza di economia e società. Pensando al post Covid-19, infatti, emerge che il 63% farà più attenzione a ridurre gli sprechi; il 46% farà la raccolta differenziata per i rifiuti, mentre il 32% acquisterà prodotti locali, a chilometro zero, per limitare l’inquinamento; il 32%, poi, eviterà acquisti di prodotti in plastica. I dati dell’Osservatorio dimostrano ancora una volta come il settore agricolo costituisca un asset strategico per l’economia nazionale e per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese.
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