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21/07/2021 - SMART FARMING, L’AGRICOLTURA INTELLIGENTE

Lo smart farming è l’applicazione di tecnologie informatiche per l’ottimizzazione di sistemi agricoli: in pratica, studia il miglior modo per raccogliere e utilizzare le informazioni sulle condizioni del suolo, delle piante, del clima, del tempo, delle risorse (per esempio quella idrica), con lo scopo di mettere l’agricoltore nelle condizioni di aumentare l’efficienza del proprio lavoro e anche del proprio raccolto, in un’ottica di basso impatto ambientale.

Si tratta di Agricoltura 4.0 e dell’evoluzione di un settore ormai lontano da quell’immaginario dell’agricoltore tradizionale. Nella cassetta degli attrezzi dell’agricoltore moderno, oggi troviamo una serie di dispositivi digitali che gli consentono di gestire, monitorare e seguire i lavori nei campi anche in remoto, tracciare la storia del prodotto e acquisire tutte quelle informazioni che determinano l’eccellenza del Made in Italy nel mondo.

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Bologna il 65,7% degli agricoltori è pronto a iniziare    un percorso di innovazione tecnologica. Si fa largo l’agricoltura 4.0 e aumentano gli imprenditori      che credono sempre di più nei vantaggi dell’innovazione tecnologica in campo, avviando un percorso di digitalizzazione o dichiarando l’intenzione di volerlo fare (65,7%).

La ricerca ha coinvolto circa 1.000 agricoltori italiani chiamati a esprimersi sul ruolo del digitale applicato all’agricoltura, su come è cambiato il lavoro di filiera in base alla propria esperienza e sulle proiezioni per il futuro nell’ottica dello “smart farming”. Secondo i risultati dell’indagine, il 51,17% degli agricoltori afferma di aver usato o di utilizzare soluzioni di smart farming e tra gli strumenti più utilizzati risultano essere i sistemi gestionali (73,9%), come gli strumenti che permettono soprattutto di scrivere la storia del prodotto in maniera chiara e trasparente sin dal momento della semina. Oltre il 65% ha inoltre affermato di avere le conoscenze per poter utilizzare gli strumenti di smart farming e che interagire con le nuove tecnologie risulta essere chiaro e comprensibile. Infine, tra gli strumenti digitali più utilizzati ci sono anche i sistemi geolocalizzati (gps) connessi ad attrezzature agricole (43,3%).

L’agricoltore moderno considera le soluzioni di smart farming utili per il lavoro giornaliero nell’ottica della produttività (68,6%), considerandole strumenti utili al monitoraggio del raccolto ma anche alla gestione dell’azienda (53,8%), perché aiutano a ridurre i costi di produzione (48,4%), e perché aiutano a diminuire l’impatto ambientale dell’attività aziendale (44,6%).

“La pandemia ha messo in crisi i vecchi modelli produttivi e per ripartire bisogna accelerare su sostenibilità e digitalizzazione, come prevede il Piano nazionale di ripresa e resilienza” – afferma il Segretario Nazionale FNA Confsal Cosimo Nesci – “e in questo ci viene in aiuto la tecnologia digitale e gli strumenti dell’agricoltura di precisione: ormai il binomio agricoltura digitale e sostenibilità sono imprescindibili soprattutto per le nuove generazioni, nati e cresciuti nell’era del digitale e del tutto connesso. L’agricoltura del futuro ha bisogno di giovani avvezzi all’innovazione e all’utilizzo delle tecnologie, e con un occhio alla produttività dell’azienda, senza dimenticarsi del rispetto dell’ambiente e dell’etica del lavoro per produrre alimenti più sani e sicuri”.

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