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13/05/2022 - CRISI MATERIE PRIME, TRA EMERGENZA ECONOMICA E SOCIALE

La crisi delle materie prime a cui stiamo assistendo colpisce profondamente le imprese e le famiglie gli “anelli deboli” della catena colpiti dall’aumento dei prezzi dei beni alimentari a livello mondiale che sono aumentati del 29,8% nell’ultimo anno, e dalle speculazioni sull’energia. 

A pesare sono i prezzi internazionali dei cereali cresciuti del 34% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre i prodotti caseari salgono del 24%, lo zucchero aumenta di oltre il 22%, la carne del 17% ed i grassi vegetali sono balzati addirittura del 46% rispetto all’anno scorso anche per il crollo delle spedizioni di semi di girasole dall’Ucraina che è un grande Paese esportatore e per la decisione dell’Indonesia di sospendere le esportazioni di olio di palma, di cui il Paese e il primo produttore mondiale. E’ una situazione molto preoccupante che mette in seria difficoltà anche le imprese, ma anche le famiglie.

Gli effetti dei rincari hanno ripercussioni inevitabilmente sui consumi degli italiani. ll caro prezzi ha difatti tagliato la spesa alimentare, che a marzo risulta in calo del 6% in quantità e dello 0,5% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente come emerso dai dati Istat relativi al commercio al dettaglio a marzo.

“I dati Istat ci dimostrano come le famiglie italiane, per arrivare a fine mese, siano costrette a tagliare anche la spesa per i bisogni primari, quale è la spesa alimentare, a causa dei rincari che si registrano nel settore delle materie prime e dell’energia “- commenta il Segretario Generale FNA-Confsal Cosimo Nesci. “Dobbiamo riconoscere che siamo di fronte ad una emergenza sociale preesistente e che sita acutizzando, una crisi che per le famiglie vuol dire riduzione dei consumi dei beni alimentari, che sono beni primari. Questa crisi delle materie prime sta innescando una nuova ulteriore crisi sociale, che va ad aggiungersi alle conseguenze dell’emergenza Covid, che ricordiamo non è ancora finita.  Sul fronte del settore agricolo nazionale questa crisi è ancora più pressante, in un paese come l’Italia che è carente in alcuni ambiti di produzione e necessita di un piano di potenziamento produttivo per le principali materie prime come grano e mais. Per questo dobbiamo concentrarci sul prevenire le future crisi e rendere oggi il Paese il più possibile autosufficiente per quanto riguarda le risorse alimentari riportando la nostra agricoltura al centro della nostra economia”, conclude il Segretario Nesci.

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