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14/09/2022 - CREDIBILITA’ E CONCRETEZZA E' CIÒ DI CUI ABBIAMO BISOGNO

C’è un punto comune a tutti i programmi elettorali delle coalizioni che si presenteranno alle elezioni del 25 settembre: il taglio delle tasse sul lavoro e la necessità di porre attenzione alla condizione dei giovani.

Sulla carta sembrano essere più o meno tutti concordi nell’affermare la necessità di migliorare la capacità economica dei lavoratori, per aiutarli ad affrontare l’inflazione, l’aumento dei prezzi per i beni primari, il caro energia, ma anche misure a sostegno dell’organizzazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro. C’è poi uno sguardo fugace alla parità tra i due sessi in fatto di accudimento della famiglia e i correlati temi della parità salariale tra uomo e donna e crescente quota di disoccupate o inoccupate tra queste ultime.

Senza dimenticare battute sugli usi inadeguati di fondi pubblici, talvolta impiegati male e molto spesso rimasti inutilizzati e riconsegnati all’ente erogante. Un grosso impegno è necessario da parte del nuovo Governo che si formerà, di andare oltre i programmi scritti e attuare davvero azioni che vadano contro lo sperpero di cui tutti finora ne hanno fatto denuncia e che finora nessuno ha davvero debellato.

Per i giovani, o meglio i Neet, i toni usati sono di preoccupazione e allarme, con l’affermazione della necessità di agire con urgenza e in modo incisivo per aiutarli nella costruzione della loro vita. Ma l’impressione è di assistere al racconto di un paese che è stato guidato da altri nelle legislature precedenti, di non esserne responsabili.

Quello che manca è il livello di credibilità, quello che ci guida nella scelta elettorale: in questa campagna elettorale manca un programma concreto che miri ad adeguarci alla media europea per l’incidenza dei Neet, per la percentuale di laureati, o per qualsiasi altro indicatore strategico dei percorsi formativi e professionali dei giovani.

Non a caso il cosiddetto “partito degli astensionisti” è in crescita: difficoltà economiche, mancanza di lavoro, ma anche disillusione che la politica possa realmente fornire una soluzione, perdita della fiducia nella possibilità di costruire il proprio futuro, quindi un aumentano abbandono degli studi da parte dei giovani e la crescita dei Neet, dovrebbero far riflettere la classe politica che si appresta a governarci che forse politiche educative ed economiche ben pensate per i giovani possono avere ricadute positive anche in termini di partecipazione al voto, oltre che di impatto sociale.

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