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05/10/2022 - IL CARO ENERGIA MINA IL MADE IN ITALY E I GIOVANI IN AGRICOLTURA

I costi energetici che devono affrontare le imprese agricole minacciano la disponibilità di prodotti alimentari italiani. Per le famiglie italiane questo è un attacco alla sovranità alimentare, pe ril nostro Paese è una minaccia economica ma anche occupazionale. L’agricoltura italiana è in stato di emergenza se si pensa che un terzo delle aziende agricole sta lavorando in perdita a causa di rincari dei costi di concimi, mangimi e del costo dell’energia. Secondo i dati diffusi da Ismea, i costi di produzione dell'agricoltura, nei soli primi tre mesi di quest'anno, sono aumentati di oltre il 18% sullo stesso periodo del 2021.

“Al nuovo Governo in formazione chiediamo interventi immediati volti a tagliare i costi energetici, il rischio reale è aumentare l’import di alimenti esteri, minando la produzione interna, alimentando la spinta alla diffusione a livello internazionale di cibi italiani taroccati.” – il commento del Segretario Generale FNA-Confsal Cosimo Nesci. “Si stima che il valore del falso Made in Italy nel mondo si aggira intorno ai 120 miliardi, alimentato anche dalla guerra in Ucraina che frena gli scambi commerciali. Qui ne vanno di mezzo la nostra tipicità e sovranità alimentare che fino a oggi il comparto agroalimentare italiano ha difeso".

I dati ci dicono che un giovane agricoltore su quattro ha ridotto la produzione a causa dei rincari energetici aggravati dalla guerra, mettendo ora in pericolo il futuro di un’intera generazione di giovani agricoltori impegnata a difendere l’autonomia alimentare ed energetica.

“La questione energetica è un problema di tutta l’Europa e in quanto tale deve essere trattato con un piano di difesa unico per i Paesi dell’Unione, così come avvenuto in pandemia. Quale miglior occasione per utilizzare quei fondi già assegnati dall’Ue e destinarli al sostegno di un settore strategico per il Paese!” – prosegue il Segretario Nesci. “Ormai è un fatto accertato che il mestiere della terra è diventato il futuro lavorativo per tanti giovani italiani, più inclini alle innovazioni tecnologiche e alla sostenibilità ambientale ma anche lavorativa”.

I giovani si rivolgono a un modello di agricoltura multitasking, che non produce soltanto beni primari ma che crea anche servizi secondari, con importanti ricadute sull’ambiente e sulla collettività, come nel caso della produzione di energie rinnovabili o dell’agricoltura sociale o dello sviluppo del settore agrituristico. Un fenomeno che rischia ora di essere messo all’angolo dall’esplosione dei costi causati dalla guerra, ma anche da una politica comunitaria che no sa agire in coro.

“Al nuovo Governo chiediamo di porre un’attenzione particolare a questo settore dell’economia italiana, ai giovani che la guidano, “contadini custodi” di un settore strategico della nostra economia: bacino di innovazione, opportunità lavorative ed economiche, ma anche un settore strategico per supportare la transizione verso la produzione di energie pulite che fanno bene all’ambiente e ai conti delle aziende”, conclude il Segretario Generale FNA-Confsal Cosimo Nesci.

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