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02/12/2022 - BRUXELLES HA A CUORE I GIOVANI E LE DONNE DEL MEZZOGIORNO

Dall’Ue, e nello specifico dai fondi del programma React-Eu, per la creazione di nuovi posti di lavoro, sono indirizzati all’Italia 1,2 miliardi di euro destinati a ridurre del 30% i contributi previdenziali a carico delle piccole imprese per i propri lavoratori nelle regioni del Mezzogiorno, assicurandone il lavoro per almeno 9 mesi.

Sono inoltre previsti 139,1 milioni di euro per incentivare l’occupazione giovanile, attraverso la riduzione degli oneri previdenziali dovuti dai datori di lavoro che nel corso del 2022 assumono persone di età inferiore a 36 anni con contratti a tempo indeterminato, una misura di cui si prevede usufruiranno oltre 48 000 giovani.

Altri 88,5 milioni di fondi Ue sono destinati a incentivare l'assunzione di donne, di cui potrebbero beneficiarne in 54mila potenziali lavoratrici.

Quasi 280mila euro del Fondo Nuove Competenze andranno a compensare le ore non lavorate per il personale che partecipa alla formazione su competenze green e digitali. Più di 5.700 aziende dovrebbero beneficiare di questa misura.

Infine la formazione nel campo delle competenze verdi e digitali sarà sostenuta da quasi 280mln di euro provenienti dal "Fondo nuove competenze", che andranno a compensare le ore durante le quali il personale partecipa a corsi di formazione per acquisire nuove competenze verdi e digitali, una misura di cui si prevede usufruiranno oltre 5 700 imprese.

Il termine ultimo di ammissibilità delle spese è il 31 dicembre 2023. I fondi REACT-EU integrano le risorse che l’Italia riceve nell’ambito del PNRR per stimolare la ripresa economica dell’Italia dopo la pandemia.

“Una importante iniezione di risorse per un’emergenza che attanaglia non solo il Mezzogiorno, ma tutto il Paese”, il commento del Segretario Generale Nazionale FNA-Confsal Cosimo Nesci. “La disoccupazione giovanile va affrontata in una visione d’insieme che riguarda le criticità del territorio: bassa produttività, bassa qualità e quantità di servizi offerti dalla p.a., illegalità diffusa, carenze infrastrutturali, alto tasso di disoccupazione, bassa partecipazione al mercato del lavoro soprattutto nella fascia dei giovani, abbandono scolastico diffuso. Ci auguriamo che queste risorse davvero vengano spese nel modo giusto e per politiche che guardino al futuro dei nostri ragazzi”.

 

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