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28/06/2023 - L'INTERVENTO DEL SEGRETARIO NESCI AL X CONGRESSO CONFSAL

Pubblichiamo l'intervento integrale del segretario Nescri al X Congresso Confsal appena concluso.

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Rinnovo il saluto alla Presidenza, al Segretario Generale, ai colleghi delegati della FNA-Confsal, ai delegati di tutte le federazioni aderenti alla Confsal, le Autorità e gli ospiti presenti.

All’inizio di questa mia  breve relazione, voglio approfittare di questa qualificata Assemblea per ribadire ancora una volta la situazione di assoluto disagio in cui sono costretti a lavorare – altro che lavoro di qualità – gran parte dei   Lavoratori Agricoli - di cui la FNA-CONFSAL associa circa il 9% - dove ancora, in molte realtà vige l’atroce fenomeno del caporalato.

La legge 199 del 2016 non ha dato alcun risultato se non quello repressivo, ma non ha assolutamente risolto il problema.

Noi sosteniamo da sempre che bisogna intervenire  per eliminare le cause che lo determinano, attraverso le quali, i caporali, incassano ingenti somme di denaro. Bisogna risolvere ,quindi, il problema dei Trasporto degli Alloggi e dell’ Intermediazione.

Aggiungo che bisogna investire sulla prevenzione per evitare i continui incidenti sul lavoro.

Noi abbiamo dato anche delle soluzioni, che per motivo di tempo non ripeto, purtroppo risultati  zero, anzi il fenomeno è in continua espansione.

Oggi celebriamo il congresso della CONFSAL quindi voglio utilizzare il resto di tempo a disposizione  per parlare della Confederazione e delle problematiche di carattere generali verso le quali, secondo me, la Confederazione dove continuare ad attenzionare con proposte serie come ha fatto fino ad oggi.

Siamo tutti a conoscenza del fatto che la CONFSAL abbia acquisito un secondo componente nel CNEL, posizionandosi quale terza Confederazione a livello Nazionale.

Credo che il merito maggiore vada alla straordinaria  capacita del  nostro Segretario Generale il quale ha saputo mettere in risalto la vera rappresentatività e la grande capacità propositiva della CONFSAL, attraverso proposte serie e non demagogiche .

Va, ancora,  dato atto, al Segretario Margiotta, di aver facilitato le adesioni di altre federazioni, legittimando anche la presenza di più federazioni nello stesso comparto.

Nonostante le perplessità iniziali, il tempo ha dato ragione all’intuizione del Segretario Generale, tanto è vero che oggi non solo non esistono conflitti tra le federazioni dello stesso comparto, ma addirittura si collabora  e l’ aspetto più importante è che la CONFSAL ha acquisito una nuova stella.

E’ opportuno capire che i nostri  avversari sono i rappresentati dalla triplice sindacale che ancora pensano di fare il bello ed il cattivo tempo alla faccia della libertà sindacale, specialmente nel privato impiego.

In merito alle strategie sindacali della nostra Confederazione non voglio ripetere i concetti espressi da altri colleghi sui salari troppo bassi dei lavoratori dipendenti, come anche dei pensionati al minimo che condivido pienamente.

Voglio fare qualche riflessione su quei cittadini a cui non si può chiedere l’iscrizione al sindacato e per questo motivo di loro se ne parla poco.

Mi riferisco ai Giovani disoccupati ed a quell’esercito di poveri che è sempre più in aumento.    

La nostra confederazione, a differenza delle altre, pur condividendo e sostenendo le giuste rivendicazioni delle Federazioni, ha istituito il Dipartimento per il Sud ed  ha   avviato diverse iniziative per attenzionare detti problemi che rappresentano una vera emergenza sociale.

Nel mezzogiorno oltre il   30,% dei giovani tra i 15 e i 29 anni  non lavora e non risulta inserito in un percorso di studio o di formazione.

Vi siete chiesti il perché nonostante le tante risorse destinate al Meridione c’è tanta disoccupazione e tantissima povertà?

Fa rabbia riscontrare che tante risorse spesso sono tornate in dietro all’ Unione Europea, mentre i nostri ragazzi: in pochi hanno potuto utilizzare i finanziamenti ed hanno realizzando attività produttive, nei vari settori, con risultati eccellenti.

Purtroppo lo possono fare solo in pochi: solo chi ha genitori benestanti che possono dare adeguate garanzie alle banche per Far si che i propri figli possano usufruire dei prestiti.

  1. Altri, la maggioranza, con la disperazione dei loro genitori che non sanno se un giorno potranno riabbracciarli, emigrano portando altrove i loro saperi;
  1. Altri li abbiamo abituati ad accontentarsi a vivacchiare con l’elemosina dello Stato: il Reddito di Cittadinanza;
  1. Altri, seguono la strada più pericolosa: quella del non ritorno andando a gonfiare l’organico delle varie mafie.

 Il mancato sviluppo del Meridione, va ricercato principalmente nella legislazione diretta all’imprenditoria giovanile: i benefici derivanti da questi interventi legislativi rimangono potenziali e non effettivi, perché dalle banche, che erogano i prestiti, vengono richieste garanzie eccessive che non ha la maggioranza dei giovani.

Com’è possibile che politici  abbiano dato un peso irrilevante a questo aspetto fondamentale nel momento della stesura di tali leggi?

E’ facile ergersi a paladini dei poveri o dei disoccupati dimenticando che sono loro gli artefici di questa discriminazione sociale ed economica.

  •  Garantire l’accesso al credito ai disoccupati che non dispongono di propri capitali da porre a garanzie delle banche, per consentire loro l’anticipo delle somme necessarie alla realizzazione una eventuale attività produttiva.
  • Snellire i bandi  e garantire risposte rapide ed efficaci, in tempi brevi: a tal proposito si propone, trascorsi 60 giorni dall’avvenuta presentazione del progetto, asseverato dal professionista, di introdurre per tutte le iniziative imprenditoriali, l’istituto del silenzio-assenso sull’approvazione  dei progetti.
  • Creare la figura del “tutor” pubblico, che sia di supporto alla preparazione del progetto imprenditoriale (es. redazione del business plan) e delle fasi di avvio dell’attività, almeno per i primi due anni, con penalità risarcitorie, nei confronti del Tutor,  in caso di sua negligenza
  • Coinvolgere le TV nazionali e regionali per un’adeguata e puntuale informazione sui finanziamenti comunitari, nazionali e regionali.

E’ urgente avviare quello che il nostro Segretario Margiotta ripete sempre “la fabbrica del Mestiere“; occorre formare i giovani, far conseguire loro un mestiere e far emergere la grande creatività che ciascuno porta in se.

E’ accertato che i nostri giovani sono molto bravi all’estero dove creano ricchezze per loro e per i paese che li ospitano; ritengo sarebbero altrettanto bravi a produrre nella loro terra se le Istituzioni li mettessero nelle condizioni di poterlo fare.

Il Meridione e le Isole devono poter mettere a produzione il loro grande potenziale per creare ricchezza.

Solo attraverso la valorizzazione delle potenziali ricchezze che il territorio ha, possiamo vedere i nostri giovani rimanere nelle loro terre ed addirittura importare manodopera. Nonostante l’ immenso potenziale di ricchezze che può produrre il SUD, i dati statistici indicano una fotografia drammatica: 41,2% sono le persone a rischio povertà.

Una famiglia su quattro è povera e nelle famiglie di soli stranieri questa percentuale raggiunge il 37,6%.

Occorre rimettere in gioco il Mezzogiorno, ridurre il divario tra Nord e Sud del Paese affinché l’Italia possa mostrare tutta la sua competenza in Europa.   E il Pnrr potrebbe essere l’ultima chance.

La CONFSAL, avendo recepito l’allarme sociale che proviene dal sud, deve continuare ad individuare e proporre soluzioni adeguate al suo sviluppo culturale, economico e sociale.

Noi proponiamo che la CONFSAL, anche con l’intervento economico delle federazioni che volontariamente lo decidono, debba affiancare ai Dipartimenti per la Formazione e per il SUD un gruppo di esperti che facciano di supporto informativo e tecnico a tutte le strutture decentrate della CONFSAL e delle federazioni ad essa aderenti interessate allo sviluppo dei loro territori.

Sfruttare il potenziale del Sud e delle Isole significare anche maggiori entrate per lo Stato con la possibilità di poter accogliere, finalmente, le giuste rivendicazioni salariali dei lavoratori e dei pensionati.

Allora ha senso il nostro impegno sciale e sindacale: il VALORE DEL LAVORO non può essere solo uno slogan, ma deve essere un punto di arrivo per l’arricchimento culturale, sociale, morale  ed economico   del nostro Paese.

Infine, considerata l’importante presenza del ministro Fratin, che ringrazio per la sua disponibilità, mi corre l’obbligo di rimarcare l’immediata urgenza della questione ambiente.

Le azioni intraprese da Lei, Ministro, vanno in direzione di una svolta giusta rispetto al passato. Un doveroso riferimento all’ambiente perché ritengo che al punto in cui ci troviamo la strada è chiara: dobbiamo intervenire in fretta sulle cause dei cambiamenti climatici che noi stessi abbiamo causato. 

Le scelte nella direzione della sostenibilità ambientale e sociale, hanno effetti positivi su vari settori. Sappiamo, ad esempio, che il lavoro di agricoltori e allevatori è importante nella manutenzione del territorio: essi sono la garanzia di tutela del territorio e contrasto al rischio idrogeologico e il loro lavoro può aiutare ad attenuarne gli effetti, soprattutto con ondate di maltempo come quelle cui stiamo assistendo.

Si tratta di cambiare prospettiva e considerare tale impegno economico come investimento.

Come ha affermato Lei Ministro Fratin, i cambiamenti climatici a cui andiamo incontro sono catastrofici e dobbiamo lavorare per mitigarne gli effetti e cercare di adattarci.

Viva l’Italia!

Viva la CONFSAL!

 Cosimo Nesci

Segretario Generale FNA-CONFSAL

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