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18/07/2023 - NUOVI FLUSSI MIGRATORI: ANCHE UNA QUESTIONE EUROPEA

Il nuovo decreto flussi appena approvato apre le porte a 450000 lavoratori che potranno arrivare legalmente in Italia. La quota di ingresso é spalmata sui prossimi tre anni: si tratta di 136mila ingressi nel 2023, 151mila nel 2024 e 165mila nel 2025.

Altri 40mila ingressi sono desinati al settore agricolo e turistico, e ci si avvarrà delle domande già presentate nel click-day del marzo 2022.

Nell’ambito delle quote per l’agricoltura e per il turismo, specifiche quote d’ingresso sono riservate ai lavoratori provenienti da Paesi di origine o di transito che sottoscrivono accordi per facilitare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare e le cui istanze di nulla osta all’ingresso in Italia per lavoro stagionale, anche pluriennale, siano presentate dalle organizzazioni di lavoro indicate nel decreto e maggiormente rappresentative a livello nazionale. Queste organizzazioni assumono l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori fino alla effettiva sottoscrizione dei contratti di lavoro, comprese le comunicazioni obbligatorie.

“La difficoltà a reperire lavoratori nell’agricoltura e nel turismo è ormai nota, se si pensa che nel settore primario il 30% dei braccianti è di origine straniera, questa circostanza rende ancor più difficoltoso trovare personale da impiegare nel settore primario. L’impegno assunto dal governo sul facilitare le migrazioni legali è una scelta di intervenire contrastando gli scafisti e i caporali senza scrupoli”, il commento del Segretario Generale FNA-Confsal Cosimo Nesci. “Apprezzabile, inoltre, aver scelto di partire, per il rilascio delle autorizzazioni al lavoro, dalle domande già presentate nel click-day del marzo scorso 2022, così da rendere la procedura più semplificata”.

Il problema delle migrazioni non è solo una questione Italiana e a dimostrarlo, dopo mesi di trattative tra Tunisia e Unione europea, è il Protocollo d’intesa firmato, un modello di partnership basato sui cinque pilastri concordati lo scorso giugno: migrazione e lotta al traffico di migranti, assistenza macrofinanziaria dell'Ue, rafforzamento dei legami economici, cooperazione sull'energia verde e promozione degli scambi culturali tra tunisini ed europei. Un accordo che potrebbe segnare una svolta nelle politiche migratorie europee, poiché riconosce anche al governo africano l’impegno a fermare l’esodo di migranti irregolari, a fronte di un aiuto finanziario a lungo termine promesso dal Team Europa di 900 milioni di euro e un aiuto aggiuntivo di 150 milioni da destinare "immediatamente" al Paese africano.

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