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NEWS
25/11/2025 - 25 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.
I numeri del 2025: una realtà che non possiamo ignorare I dati più recenti ci ricordano quanto il fenomeno sia diffuso e radicato:
Dietro ogni percentuale c’è una storia interrotta, un trauma, una vita cambiata per sempre. Comprendere il fenomeno significa riconoscere la sua natura sistemica: non è un insieme di casi isolati, ma il risultato di squilibri culturali, sociali e relazionali che continuano a ripetersi. Proteggere le vittime: un’urgenza quotidiana Quando una donna trova la forza di chiedere aiuto, il sistema deve essere pronto a rispondere.
La protezione non è solo un intervento d’emergenza: è un percorso complesso, fatto di ascolto, sostegno psicologico, accompagnamento legale, autonomia economica. La prevenzione parte dalla cultura: educare per cambiare Non basta intervenire quando la violenza è già esplosa: bisogna evitarla prima che accada. Educare al rispetto, alla parità e al consenso non significa “invadere la sfera privata”, ma insegnare ai giovani a costruire relazioni sane, equilibrate, non basate sul dominio. Significa:
La prevenzione non è uno slogan: è l’unica strada per un cambiamento reale. Un problema sociale, non privato Dire “è un fatto privato” significa nascondere il problema sotto il tappeto. La violenza contro le donne non riguarda solo chi la vive: riguarda la società intera. Dipende dal modo in cui educhiamo, giudichiamo, parliamo, rappresentiamo. Dipende dalla nostra capacità di riconoscere i segnali, di non voltare lo sguardo, di non minimizzare. Serve ascolto. Serve coraggio. Serve una responsabilità condivisa. Se vivi una situazione di pericolo chiedere aiuto non è un segno di debolezza: è un atto di forza. 📞 1522 — numero antiviolenza e stalking
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Parlare di violenza di genere significa guardare in faccia una realtà che attraversa la nostra società in modo profondo e strutturale. Non riguarda “gli altri”, non è un episodio privato, non è un fatto isolato: riguarda tutti noi. La violenza nasce, cresce e si alimenta dentro una cultura che normalizza il possesso, giustifica la gelosia, minimizza il controllo, colpevolizza chi subisce.