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07/02/2005 - IMPORTANTE COMUNICAZIONE DEL SEGRETARIO NAZIONALE

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Al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – ROMA
Al Ministero per le Risorse Agricole - ROMA
Al Presidente Commissione Lavoro – Camera Dei Deputati - ROMA
Al Presidente Commissione Lavoro – Senato Della Repubblica - ROMA
Al Presidente Commissione Agricoltura
Camera dei Deputati- ROMA
Al Presidente Commissione Agricoltura
Senato della Repubblica - ROMA
Alla Presidenza dell’INPS- Direzione Generale – Via Ciro il Grande - ROMA

E p.c.

Alla CONFSAL- ROMA

La scrivente Federazione sindacale dal 19 al 23 gennaio 2005 ha riunito a Fiuggi i propri dirigenti, circa 400 provenienti da 70 province, per un’ attenta valutazione sulla situazione di assoluta precarietà in cui versano i lavoratori agricoli dipendenti.

Dopo un approfondito dibattito e confronto sulle varie realtà territoriali,

RITIENE

Indecente l’attuale situazione. Ancora oggi esistono lavoratori costretti a vivere e sostenere le loro famiglie, spesso anche numerose, con il frutto del lavoro di 51 giornate pagate a 25/30 cadauna contravvenendo alla paga prevista dal CCNL, oltre che alla misera indennità di disoccupazione.

Siamo in un momento di VERA EMERGENZA. E’ necessario che la Federazione avvii un confronto serrato per definire un progetto che rompa definitivamente con il sistema assistenziale del passato e vada nella direzione della VERA DIFESA dei lavoratori agricoli senza penalizzare più di tanto l’istituzione INPS.

CHIEDE

1. LIBERTA’ SINDACALE NELLA CONTRATTAZIONE: Il CCNL non deve continuare ad essere monopolio della triplice sindacale che elabora Contratti sulla carta che poi in realtà vengono puntualmente disattesi. Occorre un vincolo legislativo che condizioni la validità dei Contratti alla convocazione di tutti i sindacati, nonché le associazioni dei lavoratori autonomi che raggiungano una rappresentatività superiore al 5%;

2. nell’attuazione della liberalizzazione del mercato del lavoro, snellire maggiormente gli adempimenti burocratici. L’azienda dovrà occuparsi della produzione e non perdere tempo per gli adempimenti spesso difficoltosi ed onerosi, limitandosi ad una semplice comunicazione degli operai assunti;

3. prevedere il versamento di una somma forfetaria - contributi agricoli - a carico di quelle aziende che producono reddito e non assumono manodopera. Tale somma dovrebbe essere in proporzione alla produzione, all’estensione del terreno ed ai contributi nazionali e comunitari incassati;

4. per le Aziende che assumono manodopera agricola (possibilmente per oltre 151 giornate per ciascun lavoratore): riduzione dei contributi. Inoltre dette aziende dovrebbero corrispondere al lavoratore oltre alla retribuzione prevista dal CCNL anche l’importo relativo ai contributi stessi;

5. il lavoratore verserà agli Enti previdenziali i contributi riscossi dall’azienda;

6. gli enti previdenziali devono subordinare l’erogazione delle prestazioni al versamento dei contributi da parte dei lavoratori;

7. prevedere per i lavoratori agricoli, che non trovano occupazione, la possibilità del godimento dei benefici previdenziali vincolandoli al versamento di un contributo forfetario all’Inps per evitare speculazioni incontrollate

La presente richiesta, se attuata, eviterebbe truffe ai danni dell’INPS nonché dei lavoratori e la scomparsa del lavoro sommerso con l’evidente recupero di ingenti risorse economiche che potrebbero essere utilizzate a beneficio degli stessi lavoratori, oltre che al rispetto delle leggi.

La F.N.A.- CONFSAL auspica che le forze sociali ed imprenditoriali unitamente alle Autorità competenti possano da subito avviare un confronto per giungere in tempi rapidissimi alla soluzione dei tanti problemi irrisolti.

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