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11/01/2006 - RINCARO INPS “BLOCCATO” IN AGRICOLTURA

Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato le misure previdenziali contenute nel decreto legge per “Interventi urgenti per l’agricoltura”. Sono stati congelati fino al I marzo 2006 gli aumenti delle aliquote contributive Inps per le aziende agricole e i tagli dell’indennità di disoccupazione dei braccianti. Nel pacchetto ci sono anche accorgimenti per il settore bieticolo – saccarifero e il rafforzamento dei controlli contro le frodi alimentari. Sono due le mini – proroghe della misura previdenziale. Si blocca il taglio delle indennità di disoccupazione per gli operai agricoli cosiddetti “centocinquantunisti”, stabilito dal comma 147 della Finanziaria dello scorso anno e programmato con la stessa decorrenza dal I gennaio 2006. Anche l’aumento dei contributi che sarebbe dovuto scattare il I gennaio, secondo la tabella di marcia istituita dalla riforma Dini , è bloccato: 0,20 punti percentuali a carico dei datori di lavoro di aziende agricole e 0,60 per le lavorazioni di tipo agroindustriale. Nella manovra finanziaria non c’è spazio per il condono dei contributi agricoli, né per l’annunciata riforma, con interventi strutturali di riduzione del costo del lavoro e la revisione del sistema degli ammortizzatori sociali. Tuttavia, il Ministro delle Politiche agricole ha garantito l’impegno del Governo a reperire la copertura finanziaria sia per la riforma che per la sanatoria dei contributi cartolarizzati. Alemanno ha annunciato che l’intervento prevede: “una netta riduzione del costo del lavoro e la difesa dei trattamenti di disoccupazione per i lavoratori”. Altro provvedimento del decreto concerne i primi interventi per gestire la ristrutturazione del settore bieticolo – saccarifero italiano. Per il mese di febbraio arriveranno i regolamenti comunitari, ma la filiera dovrà preparare intanto un piano di riconversione per smantellare almeno il 50% della produzione nazionale, condizione necessaria per attivare gran parte dei finanziamenti supplementari concessi dal nuovo regime di aiuti comunitari. Presso Agea è stato costituito un fondo nel quale confluiranno i 20 milioni circa, attualmente presenti in un Fondo di rotazione già attivo nel settore , le risorse comunitarie pari a 127,8 milioni per la diversificazione produttiva e gli aiuti nazionali autorizzati da Bruxelles pari a 65,8 milioni. Per accedere agli incentivi, le imprese dovranno esibire al ministero un progetto di riconversione per ciascuno degli impianti interessati. Il decreto prevede infine la defiscalizzazione dell’aiuto comunitario alla ristrutturazione industriale, pari a 730 euro per tonnellata nei primi due anni della riforma, 625 e 520 rispettivamente per il terzo e quarto anno.

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