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05/09/2006 - Alimentazione e agricoltura futura

Alimentazione e agricoltura futura
La “Commissione internazionale sul futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura” si è riunita a Firenze, nella sede della Regione, per delineare la bozza definitiva del “Manifesto sul futuro dei semi”. Il Manifesto sarà presentato ufficialmente nell'ambito di “Terra Madre”, la manifestazione del Salone del Gusto che si terrà a Torino dal 26 al 30 ottobre. I semi, la biodiversità, la tutela di un patrimonio dell'umanità che non deve estinguersi mai e che appartiene ai popoli e alla Terra: è questo l'obiettivo del lavoro della Commissione. Ne fanno parte alcuni tra i più stimati esperti internazionali della materia tra cui Vandana Shiva, una delle principali figure al mondo nella difesa della ecosostenibilità e dei diritti delle popolazioni locali, insignita del Right Livelihood Award e premio Nobel alternativo per la pace. Una donna singolare il cui impegno nella salvaguardia della biodiversità si unisce alla lotta contro i diritti della proprietà intellettuale. Nel 1991 Vandana Shiva ha fondato Navdanya, un movimento per preservare la diversità e l'integrità delle risorse viventi, in particolare dei semi autoctoni (native seeds) in via di estinzione perché sostituiti dalla diffusione delle coltivazioni industriali: “Le donne sono le depositarie di un sapere originario, derivato da secoli di familiarità con la terra - è il messaggio che porta Vandana Schiva nel mondo - un sapere che la scienza moderna baconiana e maschilista ha condannato a morte”. Secondo Vandana Shiva, la riproduzione femminile e la riproduzione agricola sono due corsi vitali che hanno la stessa capacità di sottrarsi e di difendersi dalla mercificazione. La condizione delle donne di concepire e la possibilità dei semi di autogenerarsi sono ambedue processi naturali, dove la legge del mercato è stata obbligata a fermarsi. Tuttavia “come le donne sono state lentamente espropriate, attraverso la scienza maschile occidentale del loro corpo e del sapere sul loro corpo - scrive Vandana Schiva - così i contadini vengono espropriati del sapere sui loro semi”. Alla “Commissione internazionale sul futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura” che ha redatto “Il manifesto dei semi” partecipano anche Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Marcello Buratti, ordinario di Genetica all'Università di Firenze e numerose personalità di livello internazionale impegnate nella salvaguardia della biodiversità.

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